Strage di Erba: la difesa presenta ricorso in Cassazione, nuove prove a favore di Olindo e Rosa
La difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi ha presentato un ricorso in Cassazione di 111 pagine, contestando la sentenza della Corte d'Appello di Brescia che, lo scorso luglio, aveva respinto la richiesta di revisione del processo per la strage di Erba. Gli avvocati Fabio Schembri, Nico D'Ascola, Patrizia Morello e Luisa Bordeaux sostengono che la motivazione della sentenza sia "del tutto scollata dal contenuto dell'istanza difensiva" e presentino "illogicità manifeste e contraddittorietà di spessore tale da risultare percepibili e di macroscopica evidenza".
Nel ricorso, la difesa contesta i tre elementi chiave della condanna:
1. Testimonianza di Mario Frigerio: la difesa sottolinea le "plurime acquisizioni scientifiche nuove" e i "dirompenti dati clinici nuovi" che mettono in dubbio la credibilità dell'unico testimone oculare.
2. Traccia di sangue sull'auto di Olindo: si evidenzia la presenza di una macchia di sangue sul battitacco dell'auto di Olindo, sostenendo che le fotografie non consentono di vedere la traccia, la cui posizione è individuata da un cerchio.
3. Confessioni degli imputati: la difesa critica la "negazione" da parte della Corte bresciana della novità degli elementi addotti a sostegno della falsità delle confessioni, ritenendo la sentenza viziata sia nell'interpretazione giuridica del concetto di prova nuova, sia nella motivazione, la quale risulta in più punti omessa o meramente apparente.
La difesa chiede quindi alla Cassazione di annullare la sentenza pronunciata a Brescia, ritenendo che le nuove prove presentate possano ribaltare il giudizio di responsabilità penale.