Libano: razzi colpiscono base Unifil, feriti quattro militari italiani
Nel sud del Libano, la base della missione Unifil è stata nuovamente bersaglio di un attacco missilistico, causando il ferimento di quattro militari italiani. Secondo fonti governative, le loro condizioni non destano preoccupazione.
L'attacco è avvenuto nella base situata a Shama, già colpita martedì scorso da otto razzi da 107 millimetri, che hanno danneggiato aree esterne e un magazzino ricambi. In quell'occasione, cinque militari italiani erano stati posti sotto osservazione, senza riportare ferite gravi.
Le indagini sono in corso per determinare la provenienza dei razzi e identificare i responsabili. L'esercito israeliano ha attribuito l'attacco a Hezbollah, mentre il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha definito l'episodio "intollerabile".
La missione Unifil, attiva dal 1978, conta oltre 10.000 militari provenienti da vari paesi, tra cui un contingente italiano significativo. Il suo compito principale è monitorare il cessate il fuoco tra Israele e Libano e supportare le forze armate libanesi nel mantenimento della sicurezza nella regione.
Negli ultimi mesi, le tensioni lungo il confine israelo-libanese sono aumentate, con frequenti scambi di fuoco tra l'esercito israeliano e le milizie di Hezbollah. Questi scontri hanno spesso coinvolto le basi Unifil, mettendo a rischio la sicurezza dei peacekeeper e complicando ulteriormente la situazione nella regione.
Le autorità italiane stanno monitorando attentamente la situazione, esprimendo preoccupazione per la sicurezza dei propri militari impegnati nella missione di pace. Si attendono ulteriori sviluppi dalle indagini in corso per chiarire le responsabilità dell'attacco e adottare le misure necessarie a garantire la protezione del personale Unifil.
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