Governo battuto su canone Rai e sanità calabrese: tensioni nella maggioranza

Il governo italiano ha subito una doppia sconfitta al Senato, con la maggioranza battuta su due emendamenti chiave riguardanti il canone Rai e la sanità calabrese. In Commissione Bilancio, Forza Italia ha votato insieme alle opposizioni contro la proposta della Lega di ridurre il canone Rai da 90 a 70 euro, provocando la bocciatura dell'emendamento. Successivamente, un emendamento presentato dal senatore di Forza Italia Claudio Lotito sulla sanità in Calabria è stato respinto a causa dell'astensione della Lega.

La premier Giorgia Meloni ha minimizzato l'accaduto, affermando: "Se abbiamo trovato l'accordo per il cessate il fuoco in Libano, possiamo farlo pure sul canone Rai". Tuttavia, fonti parlamentari riferiscono che Meloni sarebbe rimasta infastidita dall'incidente, percepito come un segnale di superficialità e divisione all'interno della maggioranza. Questo episodio segue un recente vertice in cui la premier aveva chiesto ai suoi alleati di evitare polemiche su temi divisivi.

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Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la posizione di Forza Italia, sottolineando che il partito ha sempre ritenuto inopportuno spendere 430 milioni di euro per ridurre il canone Rai. Tajani ha proposto di destinare tali risorse al taglio dell'Irpef o al finanziamento della sanità. Ha inoltre smentito qualsiasi influenza della famiglia Berlusconi sulla decisione, affermando: "Sono grande e grosso, ho 70 anni, ma vi pare che prendo ordini da qualcuno?".

Alcuni esponenti di Fratelli d'Italia criticano la Lega per aver forzato la mano sul canone Rai, mentre altri puntano il dito contro Forza Italia per non aver evitato l'incidente. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha tentato una mediazione fino all'ultimo, ma senza successo. La sua assenza per motivi di salute durante la votazione in Commissione Bilancio ha ulteriormente complicato la situazione.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso rammarico per la mancata riduzione del canone Rai, ricordando che anche Silvio Berlusconi considerava il canone una tassa da ridurre. Salvini ha dichiarato di non aver ancora parlato con Tajani sull'argomento, ma ha sottolineato l'importanza di lavorare su altri obiettivi a favore degli italiani.

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