Meloni: il governo non cadrà, focus su salari, occupazione e progetti innovativi
Il governo non cadrà. Qualche inciampo ogni tanto c'è, ma è fisiologico. Così ha dichiarato la premier Giorgia Meloni durante un'intervista a 'Quarta Repubblica' su Rete 4. Alla domanda sulle presunte divisioni con Matteo Salvini e Antonio Tajani, Meloni ha risposto ironicamente: "Litighiamo la mattina e beviamo un bicchiere di vino insieme la sera". Ha poi aggiunto con serietà: "Sappiamo la responsabilità che abbiamo sulle spalle".
Riguardo alle critiche provenienti dalla sinistra, Meloni ha affermato che "i toni si alzano quando gli argomenti sono deboli". Ha citato il segretario della CGIL, Maurizio Landini, sottolineando che "l'adesione allo sciopero è sotto il 6%". Secondo la premier, Landini "per ragioni politiche deve attaccare questo governo", ma si trova di fronte a un esecutivo che "ha aumentato i salari, l'occupazione, l'occupazione femminile, i contratti stabili, le pensioni minime e il Fondo Sanitario Nazionale". Meloni ha ipotizzato che Landini stia valutando un impegno politico, chiedendosi se potrebbe diventare il suo prossimo avversario politico. Ha poi aggiunto: "Io già devo organizzare la mia maggioranza, si figuri se organizzo l'opposizione".
La premier ha espresso preoccupazione per una sinistra che, quando perde il potere, "perde le staffe" e "non accetta che ci siano altre idee". Ha ricordato che "gli italiani lo hanno già fatto quando hanno mandato a casa la sinistra alle elezioni, il 25 settembre del 2022". In merito alle accuse di tagli al Fondo Sanitario Nazionale, Meloni ha precisato che "quando siamo arrivati al governo, sul Fondo sanitario c’erano 126 miliardi; nel 2025 ci saranno 136,5 miliardi, quindi in due anni 10 miliardi e mezzo di euro in più". Ha definito "falsità" le affermazioni di chi sostiene che il governo abbia tagliato i fondi alla sanità.
Sul fronte migranti, Meloni ha parlato del progetto con l'Albania, definendolo "assolutamente innovativo" e sottolineando che "non è un caso che sia attenzionato dalla quasi totalità dei paesi dell'Unione Europea". Ha assicurato che farà tutto il necessario per farlo funzionare. In tema di giustizia, la premier ha ribadito il suo rispetto per la magistratura, distinguendo "i pochi magistrati molto ideologizzati da una magistratura che cerca di fare il suo lavoro in condizioni di difficoltà".
Riguardo a una possibile operazione tra Unicredit e BPM, Meloni ha dichiarato che "è un'operazione di mercato", ma il governo interverrà qualora rilevi che l'operazione non rientra nell'interesse nazionale. Ha aggiunto di fidarsi del giudizio del ministro Giorgetti sulla materia. In merito a Stellantis, ha riferito di aver parlato con John Elkann riguardo all'uscita di Carlos Tavares, sottolineando l'importanza di difendere i livelli occupazionali e l'indotto. Ha annunciato un tavolo convocato a metà dicembre, auspicando che possa essere risolutivo.
Infine, Meloni ha affrontato il tema dell'automotive in Europa, ricordando che l'Italia guida un gruppo di 15 paesi per rivedere le regole sulla fine del motore endotermico. Si è detta ottimista sul fatto che si possa ottenere un cambiamento positivo in questo ambito.
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