Siria: Usa distruggono armi pericolose in azione di autodifesa
Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno distrutto numerosi sistemi d'arma in Siria, considerati una minaccia imminente per le truppe statunitensi e della coalizione. Secondo quanto riportato dal Centcom su 'X', tra i sistemi d'arma distrutti figurano tre lanciarazzi multipli montati su camion, un carro armato T-64, un veicolo corazzato per il trasporto di truppe e mortai, tutti utilizzati contro le forze statunitensi. L'azione è stata descritta come un "attacco di autodifesa", realizzato dopo che i sistemi d'arma sono stati sparati contro le truppe statunitensi.
Il Centcom ha confermato che la missione delle forze statunitensi in Siria rimane invariata, focalizzandosi sulla sconfitta duratura dell'ISIS. È stato inoltre chiarito che le operazioni in corso non sono collegate agli eventi recenti nel nord-ovest della Siria. Le forze del Centcom proseguono il monitoraggio della situazione e mantengono una comunicazione costante con altre forze presenti nella regione, mentre gli sviluppi vengono seguiti attentamente.
Siria e Iran: armi per Hezbollah e timori di Israele sugli sviluppi regionali - Israele segue con preoccupazione la situazione in Siria, dove l'Iran sta rafforzando il suo sostegno al regime di Bashar al-Assad. Secondo fonti israeliane riportate da Haaretz, Teheran potrebbe sfruttare la sua presenza militare per trasferire armi e munizioni in Libano, riarmando Hezbollah.
Siria: ribelli conquistano metà di Aleppo, raid russi e migliaia di civili in fuga - I ribelli siriani, guidati dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, hanno preso il controllo di oltre la metà della città di Aleppo, capoluogo dell'omonima provincia nel nord della Siria. Le forze armate siriane confermano l'avanzata e il ministero della Difesa segnala "battaglie feroci" in corso, con decine di soldati fedeli a Bashar al-Assad uccisi.
Raid turchi in Iraq e Siria: 32 obiettivi del Pkk distrutti dopo l'attentato di Ankara - Un attentato nei pressi di Ankara ha causato cinque morti e oltre venti feriti, colpendo la sede delle Turkish Aerospace Industries. Il governo turco ha attribuito la responsabilità dell'attacco al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Il ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, ha confermato che le modalità dell’attacco indicano un coinvolgimento del Pkk.