Siria: Usa distruggono armi pericolose in azione di autodifesa

Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno distrutto numerosi sistemi d'arma in Siria, considerati una minaccia imminente per le truppe statunitensi e della coalizione. Secondo quanto riportato dal Centcom su 'X', tra i sistemi d'arma distrutti figurano tre lanciarazzi multipli montati su camion, un carro armato T-64, un veicolo corazzato per il trasporto di truppe e mortai, tutti utilizzati contro le forze statunitensi. L'azione è stata descritta come un "attacco di autodifesa", realizzato dopo che i sistemi d'arma sono stati sparati contro le truppe statunitensi.

Il Centcom ha confermato che la missione delle forze statunitensi in Siria rimane invariata, focalizzandosi sulla sconfitta duratura dell'ISIS. È stato inoltre chiarito che le operazioni in corso non sono collegate agli eventi recenti nel nord-ovest della Siria. Le forze del Centcom proseguono il monitoraggio della situazione e mantengono una comunicazione costante con altre forze presenti nella regione, mentre gli sviluppi vengono seguiti attentamente.

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Siria: scoperta fossa comune con oltre 100.000 corpi vicino a Damasco - Una fossa comune contenente i resti di oltre 100.000 persone è stata scoperta a 40 chilometri a nord di Damasco, nella località di al-Qutayfah. La notizia è stata riportata dall'emittente Al Jazeera, che ha citato le stime di Mouaz Moustafa, direttore della Syrian Emergency Task Force, un'organizzazione non governativa con sede negli Stati Uniti.

Siria: terminate le ricerche nel carcere di Sednaya, nessuna traccia di detenuti o aree nascoste - Le ricerche all'interno della prigione di Sednaya, situata a nord di Damasco e tristemente nota come "mattatoio umano" per le atrocità commesse sotto il regime di Bashar al-Assad, si sono concluse senza la scoperta di ulteriori detenuti o celle segrete.

Gaza, trattative per la tregua: Hamas invia lista ostaggi agli egiziani, escalation militare di Israele in Siria - Continuano le trattative per una tregua nel conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dal giornale Al-Araby Al-Jadeed e ripreso dal Jerusalem Post, Hamas ha fornito ai mediatori egiziani un primo elenco di ostaggi che potrebbero essere inclusi in un accordo di scambio.