Esplosione al deposito Eni di Calenzano: 2 morti, 3 dispersi e 26 feriti

Il 9 dicembre 2024, intorno alle 10:20, un'esplosione ha scosso il deposito di carburanti Eni a Calenzano, vicino Firenze, causando 2 morti, 3 dispersi e 26 feriti. L'incidente è avvenuto durante le operazioni di carico delle autobotti, provocando un incendio rapidamente domato dai vigili del fuoco.

La Procura di Prato ha aperto un'inchiesta per determinare le cause dell'esplosione e le eventuali responsabilità penali. Il procuratore Luca Tescaroli ha effettuato un sopralluogo sul posto, coinvolgendo carabinieri, medici legali e consulenti tecnici nelle indagini.

esplosione deposito

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha proclamato il 10 dicembre giornata di lutto regionale, con bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici. Il Comune di Calenzano ha dichiarato due giorni di lutto cittadino. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno indetto uno sciopero generale provinciale di 4 ore per l'11 dicembre, con una manifestazione a Calenzano.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime e ha ringraziato i soccorritori per la loro professionalità.

Dei 26 feriti, 9 sono stati trasportati in ospedale dalle ambulanze del 118, mentre altri 17 si sono presentati autonomamente nei pronto soccorso con lesioni meno gravi. Due operai, uno di 51 anni con ustioni sul 70% del corpo e uno di 47 anni intubato, sono stati trasferiti in codice rosso all'ospedale di Cisanello a Pisa.

L'esplosione ha danneggiato edifici e abitazioni circostanti, frantumando vetri e causando lievi ferite a diverse persone. Una colonna di fumo nero era visibile dai comuni vicini. Circa 15 aziende nei dintorni sono state evacuate per precauzione, così come una piscina e un palazzetto dello sport.

Il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha definito l'evento "il più grave accaduto a Calenzano dal secondo dopoguerra", esprimendo profondo dolore e vicinanza alle famiglie colpite.

Le autorità hanno rassicurato la popolazione sull'assenza di rischi per la salute, poiché la nube di fumo si è dispersa rapidamente in quota. Eni ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e ha dichiarato piena collaborazione con l'autorità giudiziaria per accertare le cause dell'incidente.

Esplosione al deposito Eni di Calenzano: nuovo sopralluogo e indagini sulla baia 6 - A una settimana dall'esplosione al deposito Eni di Calenzano, che ha causato cinque morti e 26 feriti, di cui due ancora in gravi condizioni, le indagini proseguono con un nuovo sopralluogo. Il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, e il sostituto Massimo Petrocchi, accompagnati da un team di consulenti ed esperti in esplosivi, chimica, impiantistica industriale e sicurezza sul lavoro, sono tornati sul luogo dell'incidente in via Erbosa.

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