Omicidio di Hanna Herasimchyk: messaggi e chiamate dopo la morte, il presunto alibi di Konrad Daniec
Konrad Daniec, 43enne polacco, è stato arrestato per l'omicidio della compagna Hanna Herasimchyk, strangolata tra l’11 e il 12 giugno scorso a Pozzuolo Martesana (Milano). Secondo la gip del tribunale di Milano, Anna Magelli, l’uomo avrebbe cercato di crearsi un alibi inviando messaggi e facendo chiamate a Hanna quando lei era già morta. Daniec ha giustificato l’assenza da casa per oltre 24 ore dichiarando di aver dormito nel camion per evitare altri litigi dopo una discussione con la donna.
Al suo rientro la mattina del 13 giugno, Daniec ha trovato il corpo senza vita di Hanna nel corridoio dell’appartamento. La donna presentava lividi e stringeva una ciocca di capelli nella mano destra. L’uomo, in lacrime, ha avvisato i carabinieri raccontando di minacce ricevute da un ex fidanzato della compagna. Tuttavia, gli inquirenti non hanno creduto a questa versione, e le indagini hanno portato a sospettare di lui come principale responsabile.
Amici e vicini hanno riferito di liti frequenti e aggressioni fisiche da parte di Daniec, descritto come violento e dominante. Hanna avrebbe confidato a un amico di essere stata picchiata fino a perdere conoscenza. La madre dell’indagato, anch’essa sospettosa, aveva affrontato il figlio a luglio, accusandolo dell’omicidio.
La custodia cautelare è stata disposta per omicidio aggravato dal rapporto di convivenza, con esclusione dell'aggravante della crudeltà. Secondo la gip, la decisione è motivata dalla pericolosità sociale dell'uomo e dalla sua incapacità di controllare gli impulsi aggressivi.