Manovra 2025: approdo in aula il 18 dicembre e approvazione il 20, tra polemiche e modifiche

La Manovra 2025 torna in primo piano dopo una frenata procedurale. L'approdo in Aula è fissato per mercoledì 18 dicembre, con l'approvazione prevista per venerdì 20 dicembre. Il maxi emendamento elaborato dal governo è stato suddiviso in sei parti secondo le materie trattate e depositato in commissione Bilancio della Camera con firma dei relatori anziché del governo, in conformità alle regole parlamentari.

Il documento unico, presentato nel tardo pomeriggio di ieri, non poteva essere accettato in commissione come maxi emendamento. Dopo le contestazioni delle opposizioni, la presidenza della Camera ha optato per lo spacchettamento, redistribuendo le coperture finanziarie nei tre testi elaborati. Depositato anche un pacchetto di emendamenti riformulati dall'esecutivo, con alcune proposte già presenti nel maxi emendamento. Un ulteriore pacchetto di modifiche senza oneri è atteso per domani, mentre la scadenza per i sub-emendamenti è fissata a stasera alle 20:30.

manovra 2025

La commissione Bilancio si riunirà domani mattina alle 10:30 per proseguire i lavori e puntare al mandato ai relatori entro martedì. Tra i punti controversi figura un emendamento per aumentare gli stipendi dei ministri non parlamentari, equiparandoli a quelli dei ministri parlamentari. Questa modifica comporterebbe una spesa di 1,3 milioni di euro all’anno per otto ministri e circa dieci viceministri e sottosegretari.

La proposta ha suscitato forti critiche. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha attaccato il governo accusandolo di "bloccare il salario minimo" mentre approva aumenti per i ministri. Il Movimento 5 Stelle ha definito la misura "vergognosa".

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha difeso il principio dell'equiparazione degli stipendi, suggerendo però di posticipare l’applicazione alla prossima legislatura per evitare polemiche. Crosetto ha ribadito che la proposta si basa su principi di equità già difesi in passato, proponendo che riguardi solo i futuri governi.

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