Manovra 2025: pensione anticipata a 64 anni con cumulo tra previdenza obbligatoria e complementare
Un emendamento alla manovra 2025, presentato dalla deputata della Lega Tiziana Nisini e approvato in Commissione Bilancio alla Camera, introduce la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo tra previdenza obbligatoria e complementare. Questa misura permette di raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, incentivando la flessibilità in uscita.
"Per la prima volta nella previdenza italiana sarà possibile sommare previdenza obbligatoria e complementare per anticipare l’età pensionabile a 64 anni", spiega Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro. L’obiettivo, secondo Durigon, è contrastare le pensioni povere e affrontare le criticità del sistema contributivo.
La Cgil, attraverso la segretaria confederale Lara Ghiglione, critica duramente il provvedimento, affermando che non risolve le disuguaglianze del sistema previdenziale italiano. Ghiglione evidenzia come, invece di eliminare i requisiti "irraggiungibili" per molti lavoratori, il Governo introduca percorsi alternativi che peggiorano le condizioni: dal 2025 saranno richiesti 25 anni di contributi e dal 2030 addirittura 30, con un importo soglia aumentato a 3,2 volte l’assegno sociale, pari a circa 1.710 euro.
Ghiglione sottolinea le difficoltà dei lavoratori con salari bassi e carriere discontinue, soprattutto delle donne, come le 4 milioni di lavoratrici part-time, che rischiano di accedere alla pensione solo dopo i 71 anni di età.
La Cgil ribadisce la necessità di interventi strutturali per garantire pensioni dignitose, riconoscendo lavori faticosi e il lavoro di cura, e affrontando l’emergenza salariale e lavorativa, che incide direttamente sulla sostenibilità del sistema previdenziale.
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