Trump nomina Mel Gibson e Sylvester Stallone ambasciatori per rilanciare Hollywood

Donald Trump ha annunciato la nomina di Mel Gibson, Sylvester Stallone e Jon Voight come ambasciatori speciali per Hollywood, definendoli figure chiave per il rilancio dell’industria cinematografica americana. Attraverso il social network Truth, il presidente eletto ha dichiarato: “È un onore annunciare che Mel Gibson, Sylvester Stallone e Jon Voight saranno ambasciatori speciali in un luogo grande ma molto tormentato, Hollywood, California”.

Trump ha sottolineato l'importanza di invertire la tendenza che ha visto Hollywood perdere terreno a livello internazionale: “Saranno i miei inviati speciali per rendere Hollywood ancora più grande, migliore e più forte. Negli ultimi quattro anni molti affari sono stati dirottati verso Paesi stranieri, ma con il loro talento lavoreremo per riportare l'età d'oro dell'industria cinematografica americana”.

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I tre attori saranno incaricati di fornire suggerimenti per rilanciare Hollywood, con Trump che ha aggiunto: “Queste persone di grande talento saranno i miei occhi e le mie orecchie, e farò in modo di realizzare ciò che propongono”.

Ex capo della sicurezza kazako: Trump reclutato dal KGB sovietico - Alnur Mussayev, ex presidente del Comitato per la Sicurezza Nazionale del Kazakistan (KNB), ha dichiarato che il KGB sovietico reclutò Donald Trump prima del crollo dell'URSS, assegnandogli il nome in codice "Krasnov". In un post su Facebook, Mussayev ha affermato: "Nel 1987, servivo nel Sesto Direttorato del KGB a Mosca.

Putin non cerca la pace in Ucraina: l'intelligence avverte Trump - Vladimir Putin non ha intenzione di porre fine al conflitto in Ucraina. Secondo tre fonti dell'intelligence statunitense e occidentale, l'obiettivo del presidente russo rimane quello di mantenere l'Ucraina in una posizione subordinata rispetto alla Russia o, quantomeno, di indebolirla profondamente rendendola dipendente da Mosca.

Donald Trump intensifica le accuse: Zelensky definito dittatore senza elezioni - Nelle ultime 24 ore, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha aumentato le critiche nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo un "dittatore senza elezioni". Trump ha accusato Zelensky di non aver raggiunto un accordo con la Russia in tre anni e di aver convinto gli Stati Uniti a spendere 350 miliardi di dollari in una guerra "che non poteva essere vinta".