Gaza, Israele approva la tregua e il rilascio di 737 prigionieri palestinesi in cambio di ostaggi

Il governo israeliano ha approvato un accordo di cessate il fuoco che prevede il rilascio di 737 prigionieri palestinesi in cambio della liberazione dei primi ostaggi israeliani da parte di Hamas. La decisione, presa durante una riunione del gabinetto di sicurezza, entrerà in vigore il 19 gennaio, segnando l'inizio di una tregua. Nonostante la resistenza di alcuni membri del governo, tra cui i ministri Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, l'intesa è stata approvata con 24 voti favorevoli. I prigionieri palestinesi saranno liberati come parte della prima fase dell'accordo, mentre il futuro della seconda fase dipenderà dalla stabilità della tregua. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ricevuto il sostegno di figure politiche americane come Joe Biden e Donald Trump, confermando la possibilità di riprendere le operazioni militari se l'accordo non dovesse reggere.

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Gaza: Jihad islamica diffonde video dell’ostaggio russo-israeliano prima del rilascio imminente - La Jihad Islamica Palestinese ha diffuso un video di propaganda che mostra l’ostaggio russo-israeliano Alexander Sasha Troufanov mentre passeggia lungo la costa della Striscia di Gaza e pesca. Nel filmato, Troufanov scrive una nota, apparentemente per ringraziare i suoi rapitori, una pratica già imposta da Hamas e dalla Jihad Islamica agli ostaggi prima del rilascio.

Trump ribadisce l'intenzione degli Stati Uniti di acquisire e controllare Gaza - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha riaffermato l'impegno del suo governo ad acquistare e possedere la Striscia di Gaza una volta terminato il conflitto tra Israele e Hamas. Ha proposto che altri Paesi del Medio Oriente partecipino alla ricostruzione dell'enclave, devastata da continui bombardamenti.

Netanyahu: Nessuno sgombero forzato né pulizia etnica nel piano di Trump per Gaza - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha proposto un piano per rilanciare la Striscia di Gaza trasformandola in una "riviera" del Medio Oriente. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha espresso il suo sostegno, affermando che l'iniziativa "ha il potenziale di cambiare tutto".