Gaza, il piano di Trump per la fine della guerra: cessate il fuoco e sfide diplomatiche

L'amministrazione di Donald Trump ha avviato la seconda fase del piano per stabilire un cessate il fuoco duraturo nella Striscia di Gaza e per il rilascio degli oltre 60 ostaggi ancora detenuti da Hamas. Secondo fonti anonime citate da Politico, il team di politica estera di Trump sta affrontando ostacoli significativi per porre fine definitivamente al conflitto. Un funzionario ha sottolineato che la situazione attuale rappresenta solo "la fine dell'inizio" di un lungo processo.

La nuova strategia prevede di trasformare un iniziale cessate il fuoco di sei settimane in un accordo permanente. Parallelamente, si lavora per garantire la liberazione degli ostaggi israeliani e stranieri ancora in mano a Hamas e per supportare Israele nel suo obiettivo di eliminare la minaccia del gruppo. Trump stesso, durante il giorno del suo insediamento, ha dichiarato che non considera il conflitto una "guerra americana", mostrando scetticismo sulla possibilità di un risultato rapido.

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Tra le priorità dell'amministrazione c'è la normalizzazione delle relazioni tra Israele e Arabia Saudita. A guidare gli sforzi ci sono il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e il Segretario di Stato Marco Rubio, affiancati da un team per il Medio Oriente composto da figure come Steve Witkoff, inviato speciale per la regione, e Morgan Ortagus, vice inviato.

Witkoff ha collaborato in passato con inviati dell'amministrazione Biden per finalizzare la prima fase dell'accordo. Waltz ha dichiarato che Hamas deve essere indebolita al punto da non poter ricostituire le sue capacità militari, sottolineando che non dovrà avere alcun ruolo nel futuro governo di Gaza. Tuttavia, il controllo del territorio da parte di Hamas rimane una realtà anche dopo oltre 15 mesi di conflitto.

Il nuovo team ha inoltre annunciato l'intenzione di revocare i blocchi sui trasferimenti di armi a Israele imposti dalla precedente amministrazione, permettendo al governo israeliano di rafforzare la propria capacità difensiva senza interferenze. Waltz ha criticato la gestione passata, affermando che Israele ha ricevuto consigli poco efficaci.

Israele: ritardato l'inizio della tregua a Gaza a causa del mancato elenco degli ostaggi da parte di Hamas - Alle 8:30 ora locale di oggi, 19 gennaio 2025, l'attesa tregua tra Israele e Hamas non è entrata in vigore come previsto. Il motivo del ritardo è la mancata consegna da parte di Hamas dell'elenco dei tre ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati oggi, come richiesto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Gaza, Israele approva la tregua e il rilascio di 737 prigionieri palestinesi in cambio di ostaggi - Il governo israeliano ha approvato un accordo di cessate il fuoco che prevede il rilascio di 737 prigionieri palestinesi in cambio della liberazione dei primi ostaggi israeliani da parte di Hamas. La decisione, presa durante una riunione del gabinetto di sicurezza, entrerà in vigore il 19 gennaio, segnando l'inizio di una tregua.

Tregua a Gaza: accordo sul cessate il fuoco e scambio di ostaggi - Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, con uno scambio di ostaggi e detenuti palestinesi. L’accordo, articolato in tre fasi, dovrebbe iniziare domenica 19 gennaio, sebbene alcuni dettagli e tempistiche restino incerti.