Anziana con demenza senile lasciata per giorni su una barella al pronto soccorso di Genova
Una donna di 70 anni, affetta da demenza senile precoce causata dall'epilessia, è rimasta per sette giorni su una barella al pronto soccorso dell'ospedale Villa Scassi di Genova. La figlia denuncia un trattamento che definisce "un incubo". La donna era stata portata al pronto soccorso per complicazioni post-operatorie dopo un intervento al femore. Ricoverata in codice arancione, ha atteso oltre due ore per una diagnosi preliminare, che ha rivelato una grave disidratazione.
Durante la degenza, la paziente è stata lasciata in condizioni igienico-sanitarie critiche: abiti sporchi, lenzuola macchiate e senza copertura adeguata. Nonostante le rassicurazioni dei medici, la figlia ha trovato la madre spesso in stato semicomatoso, priva di flebo e con l'acqua fuori dalla sua portata. La situazione è peggiorata nei giorni successivi, con momenti alternati di lucidità e letargia. Alla fine, la figlia ha deciso di firmare le dimissioni e riportarla in RSA, dove la donna è arrivata con gravi piaghe da decubito e necessità di assistenza continua.
La denuncia della figlia include anche segnalazioni ai Nas, che hanno inizialmente minimizzato la situazione, ma successivamente hanno raccolto i dati della paziente. Alla donna è stata diagnosticata un'infezione alle vie urinarie e un'aggravata disidratazione. Secondo quanto riportato, la madre è stata trovata in una zona isolata del pronto soccorso, lontana da qualsiasi supporto medico.
L'Asl3, contattata in merito, ha dichiarato di aver fornito assistenza alla paziente e di aver attivato le verifiche necessarie. La direzione dell'ospedale afferma che la donna è stata assistita e rivalutata durante la permanenza in pronto soccorso, con esami diagnostici effettuati fino alla dimissione volontaria.
Marco Macrì, referente di Genova Inclusiva, ha definito l'episodio "inaccettabile", sottolineando la necessità di migliorare l'assistenza sanitaria per le persone più fragili. Ha richiesto un potenziamento del personale, spazi adeguati e una riduzione dei tempi di attesa per garantire condizioni di cura dignitose agli anziani.
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