Covid-19: la Cia rivaluta l'origine della pandemia, possibile fuga da un laboratorio cinese
La Central Intelligence Agency (Cia) ha dichiarato che è "probabile" che la pandemia di Covid-19 abbia avuto origine da una fuga di laboratorio in Cina. L'agenzia ha comunicato di aver modificato le sue precedenti valutazioni, pur sottolineando di avere "scarsa fiducia" in questo giudizio. Un portavoce della Cia ha spiegato che, basandosi sulle informazioni disponibili, un'origine correlata alla ricerca è considerata più probabile rispetto a un'origine naturale, ma entrambe le ipotesi restano plausibili.
La dichiarazione segna un cambiamento rispetto alla posizione sostenuta per anni dalla Cia, secondo cui non vi erano elementi sufficienti per stabilire se la pandemia fosse nata da un animale infetto o da un evento in un laboratorio. L'FBI e il Dipartimento dell'Energia avevano già sostenuto la possibilità di una fuga da laboratorio come causa più probabile.
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Nel 2020, Donald Trump, allora presidente degli Stati Uniti, aveva definito il Covid-19 come il "China virus", attribuendo esplicitamente l'origine della pandemia al Paese asiatico. Le sue affermazioni provocarono forti reazioni da parte di Pechino, che invitò gli Stati Uniti a smettere di accusare ingiustamente la Cina.
La Cia ha ribadito il suo impegno a esaminare nuove informazioni di intelligence o elementi rilevanti per approfondire le indagini sull'origine della pandemia.
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