Dazi USA: la Cina risponde con tariffe su carbone e gas, avviata indagine su Google
In risposta ai dazi del 10% imposti dagli Stati Uniti su tutte le importazioni cinesi, la Cina ha annunciato una serie di contromisure che entreranno in vigore il 10 febbraio. Queste includono tariffe del 15% su carbone e gas naturale liquefatto (GNL) statunitensi, oltre a un dazio del 10% su petrolio, attrezzature agricole e alcune automobili provenienti dagli USA.
Parallelamente, la State Administration for Market Regulation, l'ente antitrust cinese, ha avviato un'indagine su Google per presunte violazioni delle leggi anti-monopolio cinesi. Sebbene le attività di Google siano già limitate in Cina, questa mossa ha un significato principalmente simbolico.
Inoltre, la Cina ha presentato un reclamo all'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), sostenendo che le azioni unilaterali degli Stati Uniti hanno una "natura dolosa" e violano gravemente le regole del commercio internazionale.
Dazi di Trump: forte calo Borse europee - Le Borse europee hanno registrato un forte calo nella prima seduta della settimana, influenzate dai timori di una guerra commerciale innescata dai dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. A Piazza Affari, l'indice Ftse Mib ha perso l'1,53%, attestandosi a 35.
Trump impone dazi su Canada, Messico e Cina per contrastare il traffico di fentanyl - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che introduce dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, e del 10% su quelle dalla Cina. L'energia canadese sarà tassata al 10%. La Casa Bianca ha dichiarato che queste misure mirano a responsabilizzare questi Paesi per non aver fermato l'afflusso di fentanyl negli Stati Uniti, una sostanza stupefacente che ha causato numerose morti nel Paese.
Trump impone dazi su Canada, Messico e Cina: possibili misure anche per l'UE - Da oggi, 1 febbraio 2025, gli Stati Uniti applicano dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e del 10% su quelle dalla Cina. Il presidente Donald Trump ha giustificato la decisione citando il deficit commerciale con il Canada, stimato a quasi 200 miliardi di dollari, e con il Messico, pari a 250 miliardi.