Giudice Federale Blocca l'Ordine di Trump sull'Abolizione dello Ius Soli

Una giudice federale del Maryland, Deborah L. Boardman, ha emesso una sentenza che blocca l'ordine esecutivo del presidente Donald Trump volto a negare la cittadinanza per nascita ai bambini nati negli Stati Uniti da migranti senza documenti o con permessi di soggiorno temporanei. Questa decisione segue una precedente ingiunzione temporanea emessa il 23 gennaio da un giudice federale di Seattle, John C. Coughenour, che aveva sospeso l'ordine per due settimane.

La giudice Boardman ha dichiarato che l'ordine esecutivo contrasta con il 14° Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, con oltre un secolo di precedenti della Corte Suprema e con la tradizione storica del paese che garantisce la cittadinanza per nascita. Ha sottolineato che nessun tribunale ha mai sostenuto l'interpretazione restrittiva proposta dall'amministrazione Trump.

giudice federale

La sentenza è stata emessa in risposta a un ricorso presentato da cinque donne incinte prive di documenti legali negli Stati Uniti e da due associazioni per i diritti dei migranti. La giudice ha esteso il blocco dell'ordine a livello nazionale, giustificando la decisione con il fatto che una delle associazioni ricorrenti ha membri in tutti gli Stati, inclusi centinaia di donne prossime al parto, i cui figli potrebbero essere privati del diritto alla cittadinanza americana.

L'ordine esecutivo di Trump, firmato all'inizio del suo secondo mandato, mirava a revocare la cittadinanza automatica ai bambini nati negli Stati Uniti da genitori non cittadini o non residenti permanenti legali. L'amministrazione sosteneva che tali bambini non fossero "soggetti alla giurisdizione" degli Stati Uniti, e quindi non idonei alla cittadinanza. Tuttavia, il 14° Emendamento, ratificato nel 1868, stabilisce che "tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro giurisdizione, sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono".

Questa decisione rappresenta un ulteriore ostacolo per l'amministrazione Trump, che sta affrontando diverse cause legali intentate da Stati e organizzazioni per i diritti civili che contestano la costituzionalità dell'ordine esecutivo. Il caso potrebbe proseguire nei tribunali superiori, inclusa la Corte Suprema, dove si prevede una lunga battaglia legale.

Dazi USA, pressing internazionale: oltre 50 paesi chiedono a Trump di negoziare - Oltre 50 paesi hanno contattato la Casa Bianca per avviare negoziati sui dazi annunciati dal presidente Donald Trump. Le tariffe del 10%, le più basse, sono entrate in vigore sabato 5 aprile, mentre quelle più alte, compresi i dazi del 20% contro l’Unione Europea e l’Italia, scatteranno ufficialmente mercoledì 9 aprile.

Donald Trump rilancia sui dazi: rivoluzione economica e trattative in arrivo da Londra a Tokyo - “Vinceremo”. Donald Trump rilancia la strategia dei dazi come leva per completare la “rivoluzione economica” degli Stati Uniti. Le prime tariffe del 10% sono già entrate in vigore, e dal 9 aprile scatteranno quelle aggiuntive, comprese le imposte del 20% sull’Unione Europea e sull’Italia.

Guerra commerciale USA-Cina: Pechino impone dazi del 34%, Trump rilancia la sfida - Donald Trump conferma la linea dura sui dazi, mentre la Cina risponde con una controffensiva significativa: a partire dal 10 aprile saranno applicate tariffe del 34% su tutti i beni importati dagli Stati Uniti, colpendo in particolare il settore agricolo.