Doping nel tennis: il presidente della WADA chiarisce le differenze tra i casi Swiatek e Sinner

Witold Banka, presidente dell'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), ha recentemente affrontato le questioni riguardanti i casi di doping dei tennisti Iga Swiatek e Jannik Sinner, sottolineando le differenze sostanziali tra le due situazioni.

Caso Iga Swiatek

La tennista polacca Iga Swiatek, attuale numero 2 al mondo, è risultata positiva alla trimetazidina in un test fuori competizione nell'agosto 2024. L'International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha determinato che la sostanza proibita è entrata nel suo organismo attraverso la contaminazione di un integratore di melatonina che Swiatek assumeva per problemi di jet lag e sonno. Di conseguenza, le è stata imposta una sospensione di un mese, riconoscendo che la violazione non era intenzionale e che la colpa o negligenza dell'atleta era minima.

Caso Jannik Sinner

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Il tennista italiano Jannik Sinner, numero 1 al mondo, è risultato positivo al clostebol in due test separati nel marzo 2024. Sinner ha spiegato che la contaminazione è avvenuta a causa di un massaggio ricevuto dal suo fisioterapista, il quale aveva utilizzato una crema contenente clostebol per trattare una propria ferita al dito. Un tribunale indipendente ha accettato questa spiegazione, determinando che Sinner non aveva colpa o negligenza e non imponendo alcun periodo di ineleggibilità. Tuttavia, la WADA ha presentato ricorso contro questa decisione al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), chiedendo una squalifica da uno a due anni per l'atleta.

Dichiarazioni del presidente della WADA

In un'intervista, Witold Banka ha dichiarato: "Swiatek e Sinner? Si tratta di due casi completamente diversi, che non possono essere paragonati. Sia le sostanze che le circostanze sono diverse". Ha aggiunto che entrambe le decisioni sono state prese dopo aver consultato esperti esterni e che la procedura seguita è stata la stessa di qualsiasi altro caso disciplinare.

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