La Russia critica nuovamente il Presidente Mattarella: il Quirinale mantiene il silenzio
La Russia ha rinnovato le critiche al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che le affermazioni di Mattarella durante una conferenza a Marsiglia il 5 febbraio scorso "non possono rimanere senza conseguenze e non lo saranno mai". In particolare, Zakharova ha contestato il parallelo tracciato dal Presidente tra l'aggressione russa all'Ucraina e le guerre di conquista del Terzo Reich negli anni Trenta.
Il Quirinale ha scelto di non commentare, mantenendo una linea di assoluto silenzio. Questa posizione segue precedenti dichiarazioni in cui fonti presidenziali avevano descritto Mattarella come "assolutamente sereno", rimandando alla lettura integrale del discorso di Marsiglia.

Nel frattempo, l'Italia è stata bersaglio di attacchi informatici di tipo DDoS da parte di gruppi filorussi, che hanno colpito siti di aeroporti e servizi di trasporto pubblico. Queste azioni sono state rivendicate come risposta al discorso del Presidente all'università francese.
Attualmente, Mattarella è in visita ufficiale in Montenegro, dove oggi incontrerà a Podgorica il Presidente montenegrino Jakov Milatovic. Ieri sera ha avuto un incontro con una rappresentanza della comunità italiana locale.
Zakharova ha reiterato le sue critiche al Capo dello Stato italiano durante la trasmissione televisiva russa "Domenica sera con Vladimir Solovyiv" su Rossija 1, definendo "blasfeme" le parole di Mattarella. Fonti a Mosca, tuttavia, suggeriscono che le dichiarazioni della portavoce riflettano più una ricerca di visibilità personale che una posizione ufficiale del Cremlino.
Alcuni analisti ritengono che Zakharova stia cercando di accreditarsi come "falco" all'interno della nomenklatura moscovita, alzando i toni per rafforzare la sua posizione in vista di possibili cambiamenti nelle relazioni tra Mosca e Washington. Questa interpretazione potrebbe spiegare il silenzio del Quirinale e la resistenza a rispondere alle richieste di una reazione diplomatica da parte italiana.
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