Udienza odierna per la semilibertà dell'ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino

Oggi, 4 marzo 2025, Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, parteciperà in videocollegamento dal carcere di Rebibbia a un'udienza a porte chiuse presso il Tribunale di Sorveglianza di Roma. L'udienza è stata convocata per valutare la sua richiesta di accesso al regime di semilibertà, presentata dall'avvocato Paola Astarita.

Schettino è stato condannato nel 2017 in via definitiva a 16 anni di reclusione per il naufragio della nave da crociera Costa Concordia, avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 davanti all'isola del Giglio, incidente in cui persero la vita 32 persone e centinaia rimasero ferite. Le accuse includevano omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono dell'imbarcazione.

udienza odierna

Dopo aver scontato metà della pena, l'ex comandante ha maturato il diritto di richiedere misure alternative al carcere, come la semilibertà, che gli permetterebbe di trascorrere parte della giornata fuori dall'istituto penitenziario per partecipare ad attività lavorative, istruttive o utili al reinserimento sociale.

Attualmente, Schettino beneficia di 45 giorni all'anno di permessi ottenuti grazie alla buona condotta mantenuta nel carcere romano. Tre anni fa, gli è stata concessa la possibilità di lavorare all'interno del carcere, contribuendo alla digitalizzazione dei documenti giudiziari relativi alla strage di Ustica e al sequestro e omicidio di Aldo Moro.

La richiesta di semilibertà ha suscitato indignazione tra i parenti delle vittime e i sopravvissuti. Vanessa Brolli, che era a bordo della Costa Concordia con la famiglia per festeggiare i 50 anni di matrimonio dei nonni, ha dichiarato: "Dispiace sapere che potrebbe tornare a casa. Schettino deve pagare per le sue colpe. A prescindere dalla decisione dei giudici, siamo certi che Schettino vivrà il resto dei suoi giorni con addosso il peso di questa tragedia. Questa è la più grande pena per lui. Anche se dovesse uscire dal carcere, dovrà convivere con questa colpa per tutta la vita".

Il padre di una delle vittime, Giovanni Girolamo, il cui figlio Giuseppe, musicista dell'orchestra della nave, ha perso la vita nel naufragio, ha espresso la sua contrarietà alla possibile concessione della semilibertà a Schettino, affermando che dovrebbe scontare una pena equivalente al numero delle vittime.

La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma sulla richiesta di semilibertà non sarà immediata e richiederà tempo per essere valutata.

Costa Concordia, Schettino chiede la semilibertà: la testimonianza della sopravvissuta Vanessa Brolli - Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, ha richiesto la semilibertà dopo aver scontato più della metà della pena per il naufragio del 13 gennaio 2012 al largo dell’isola del Giglio, che causò 32 vittime. La decisione dei giudici è attesa per il 4 marzo.