La dieta mediterranea: presentate le prime linee guida per l'applicazione clinica
L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha annunciato la pubblicazione delle prime linee guida sull'utilizzo della dieta mediterranea (DM) come strumento terapeutico in vari contesti clinici. Questo documento, sviluppato con il contributo di oltre 20 società scientifiche nazionali e stakeholder, risponde a dieci domande chiave riguardanti l'efficacia della DM nella riduzione della mortalità e la sua sostenibilità.
Le linee guida forniscono oltre 50 raccomandazioni basate su una dettagliata analisi della letteratura scientifica, evidenziando l'impatto positivo della dieta mediterranea su diverse patologie:
Malattie cardiovascolari: riduzione dell'incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus, oltre a una diminuzione della mortalità per cause cardiovascolari.
Patologie oncologiche: diminuzione del rischio di tumori come quelli al colon retto, mammella, fegato, stomaco e polmone, grazie all'alto consumo di fibre, antiossidanti e grassi sani.
Diabete e patologie metaboliche: miglioramento del controllo glicemico, riduzione del rischio di diabete tipo 2 e miglioramento della resistenza all'insulina.
Obesità e sovrappeso: mantenimento di un peso corporeo normale, riduzione dell'accumulo di grasso viscerale e miglioramento del profilo lipidico.
Salute neurocognitiva: riduzione dell'incidenza di malattie come Alzheimer, Parkinson e depressione, grazie all'apporto di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.
Osteoporosi e fragilità: contributo alla salute ossea e riduzione del rischio di fratture grazie all'apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti.
Sarcopenia: preservazione della massa muscolare negli anziani, migliorando forza fisica e qualità della vita.
Artrosi: miglioramento del dolore e della funzionalità articolare nei pazienti con artrosi, attribuibile alle proprietà antinfiammatorie dell'olio d'oliva e degli acidi grassi polinsaturi.
Salute materno-infantile: nelle donne in gravidanza, la DM è associata a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale.
Il documento sottolinea che la dieta mediterranea non è solo un regime alimentare, ma un vero e proprio stile di vita che promuove l'equilibrio nutrizionale e la sostenibilità ambientale. Le sue radici risalgono agli studi pionieristici di Ancel Keys e si caratterizza per l'alto consumo di alimenti di origine vegetale, come verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali e frutta a guscio, con l'olio d'oliva come principale fonte di grassi monoinsaturi. Inoltre, la DM include abitudini alimentari consapevoli, come la scelta di prodotti a chilometro zero e stagionali, attività fisica regolare, adeguato riposo e convivialità. Promuove valori come ospitalità, vicinato, dialogo interculturale e rispetto della diversità, incarnando il concetto di 'vivere mediterraneo'.
Le raccomandazioni contenute nel documento sono rivolte a professionisti sanitari e sociali coinvolti nella promozione e nell'applicazione della dieta mediterranea come strumento di prevenzione e cura, nonché ai decisori politici e ai responsabili di strutture sanitarie, sociali ed educative. L'obiettivo è rafforzare il ruolo della dieta mediterranea nella promozione della salute pubblica e nella prevenzione delle malattie cronico-degenerative, contribuendo anche alla sostenibilità ambientale.
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