Chef Rubio a processo per diffamazione e istigazione alla violenza

Gabriele Rubini, noto come Chef Rubio, è stato rinviato a giudizio dal giudice per l'udienza preliminare (gup) di Roma con le accuse di diffamazione aggravata e istigazione alla violenza. La decisione è giunta al termine dell'udienza preliminare, durante la quale la Comunità Ebraica di Roma e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) si sono costituite parte civile. Il processo è stato fissato per il 1º giugno 2026.

Le accuse risalgono a febbraio e marzo 2020 e riguardano due distinti episodi. Nel primo, durante un intervento su un'emittente radiofonica, Rubini avrebbe offeso la popolazione ebraica e lo Stato di Israele con affermazioni denigratorie. Nel secondo episodio, durante un convegno in un centro sociale di Roma, avrebbe istigato alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi nei confronti dello Stato di Israele, dichiarando la sua disponibilità a prendere le armi contro lo Stato stesso e pubblicando messaggi dello stesso tenore sui suoi profili social.

chef rubio

Chef Rubio è stato al centro di altre controversie in passato. Nel novembre 2019 è stato denunciato per istigazione all'odio razziale dopo aver definito lo Stato di Israele "esseri abominevoli". Nel maggio 2024 ha subito un'aggressione da parte di un gruppo di sei persone. Inoltre, nel gennaio 2025, il Tribunale di Roma lo ha condannato alla rimozione immediata di post diffamatori dai suoi canali social e al risarcimento dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia (UGEI) per il danno arrecato.

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