Garlasco: prelevato il DNA di Andrea Sempio per nuove indagini sull'omicidio di Chiara Poggi

Andrea Sempio, 37 anni, amico del fratello di Chiara Poggi, è stato sottoposto al prelievo del DNA presso la caserma Montebello di Milano. L'obiettivo è confrontare il suo profilo genetico con le tracce trovate sotto le unghie della vittima, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco.

Sempio, accompagnato dai suoi legali Massimo Lovati e Angela Taccia, è arrivato in taxi intorno alle 9:30 e non ha rilasciato dichiarazioni. L'avvocato Taccia ha affermato: "Siamo sereni, non abbiamo nulla da temere e collaboreremo". Il collega Lovati ha aggiunto: "Andrea è innocente, non c'entra niente. Non aveva nessun rapporto con Chiara".

garlasco prelevato

I risultati del test saranno confrontati con le tracce di DNA maschile rilevate sulle unghie di Chiara Poggi, precedentemente considerate inutilizzabili ma ora ritenute idonee per l'analisi.

In passato, Sempio era già stato indagato per lo stesso omicidio, ma la sua posizione era stata archiviata nel 2017. La riapertura del caso è stata motivata da nuovi elementi emersi nelle indagini, tra cui le telefonate effettuate da Sempio a casa Poggi nei giorni precedenti al delitto e la conservazione di uno scontrino del parcheggio di Vigevano del giorno dell'omicidio.

Le analisi genetiche richiederanno circa un mese per essere completate. Nel frattempo, le indagini proseguiranno con l'audizione di testimoni e la revisione di intercettazioni legate al caso.

Delitto di Garlasco: Andrea Sempio sottoposto a prelievo coattivo del DNA a Milano - Andrea Sempio è stato convocato presso la caserma Montebello di Milano per un prelievo coattivo del DNA, nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. Sempio, amico del fratello della vittima, era già stato indagato otto anni fa, ma il caso era stato archiviato.

Delitto di Garlasco: il genetista Giardina sul ruolo del DNA nell'omicidio di Chiara Poggi - Il 13 agosto 2007, Chiara Poggi, 26 anni, venne trovata morta nella sua abitazione a Garlasco, provincia di Pavia. Il fidanzato, Alberto Stasi, scoprì il corpo e allertò le autorità. Le indagini si concentrarono su Stasi, che fu inizialmente assolto in primo e secondo grado.