Delitto di Garlasco: nuove indagini su Andrea Sempio, ma le prove restano contro Stasi
Il 13 agosto 2007, Chiara Poggi, 26 anni, fu trovata senza vita nella sua abitazione a Garlasco, provincia di Pavia. Il fidanzato, Alberto Stasi, scoprì il corpo e allertò le autorità. Le indagini si concentrarono subito su di lui, portando nel 2015 a una condanna definitiva a 16 anni di reclusione per omicidio volontario.
La Procura di Pavia ha riaperto il caso, iscrivendo nel registro degli indagati Andrea Sempio, 37 anni, amico del fratello di Chiara. Già indagato nel 2017 e poi archiviato, Sempio è ora accusato di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi.

Uno degli elementi chiave è l'alibi di Sempio. Il 13 agosto 2007, alle 10:18, un biglietto del parcheggio a Vigevano, conservato dalla famiglia, attesta la sua presenza in quella località. Questo elemento, insieme alle dichiarazioni dei familiari, ha rafforzato la sua posizione nelle indagini precedenti.
La nuova indagine si focalizza sull'analisi del DNA trovato sotto le unghie di Chiara. Le moderne tecnologie potrebbero fornire risultati più precisi rispetto al passato. Ma la presenza del DNA di Sempio potrebbe essere giustificata dalla sua frequentazione della casa Poggi, rendendo complessa l'interpretazione di tali tracce.
Un altro aspetto riguarda l'impronta di una scarpa numero 42 trovata sulla scena del crimine. Stasi calza il 42, mentre Sempio il 44, rendendo meno probabile una corrispondenza con quest'ultimo.
La riapertura del caso ha suscitato reazioni contrastanti. Gli avvocati di Stasi sperano che emergano nuovi elementi che possano scagionare il loro assistito. D'altro canto, il legale di Sempio ha espresso perplessità sulla condanna di Stasi, auspicando che le nuove indagini portino alla verità.
La famiglia Poggi, nel frattempo, ha ribadito la fiducia nella giustizia e attende con apprensione gli sviluppi delle indagini.
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