Israele riprende gli attacchi su Gaza: oltre 400 morti nei raid aerei

Nella notte tra il 17 e il 18 marzo 2025, l'aviazione israeliana ha lanciato una serie di raid aerei sulla Striscia di Gaza, causando la morte di oltre 400 palestinesi, tra cui più di 130 bambini, secondo le autorità sanitarie locali.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che l'esercito ha ripreso le operazioni militari contro Hamas con "piena forza", affermando che questi attacchi sono "solo l'inizio" e che i negoziati avverranno "solo sotto il fuoco".

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I bombardamenti hanno colpito diverse aree, tra cui Gaza City, Khan Younis e Rafah, interrompendo una tregua che durava da quasi due mesi. La popolazione locale ha descritto la notte come "un inferno", con famiglie costrette a fuggire dalle proprie abitazioni.

Le forze armate israeliane hanno emesso ordini di evacuazione per i residenti di alcune zone, definendole "aree di combattimento pericolose".

Hamas ha condannato gli attacchi, accusando Netanyahu di aver "condannato a morte" gli ostaggi ancora detenuti a Gaza e di aver sabotato gli sforzi per il cessate il fuoco.

La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l'escalation. La Tunisia ha condannato fermamente l'"aggressione sionista", definendola una "flagrante violazione" dell'accordo di cessate il fuoco e un "totale rifiuto" dei principi del diritto umanitario internazionale.

La situazione umanitaria a Gaza, già critica, è ulteriormente peggiorata, con ospedali al collasso e una carenza di beni di prima necessità.

La ripresa dei combattimenti rappresenta una grave battuta d'arresto negli sforzi per una pace duratura nella regione, con la popolazione civile che continua a pagare il prezzo più alto del conflitto.

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