Esplosione al deposito Eni di Calenzano: indagati 7 dirigenti Eni e 2 della Sergen
Il 9 dicembre 2024, una violenta esplosione ha scosso il deposito di idrocarburi Eni a Calenzano, in provincia di Firenze, causando la morte di cinque persone e il ferimento di altre 28, alcune delle quali in condizioni gravi.
Oggi, 19 marzo 2025, la Procura di Prato ha emesso avvisi di garanzia nei confronti di Eni Spa e di nove persone: sette dirigenti di Eni e due della società appaltatrice Sergen Srl. Le accuse, a vario titolo, includono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni personali.

Secondo il procuratore capo Luca Tescaroli, uno degli indagati avrebbe tentato di ostacolare le indagini creando una cartella documentale emersa oltre un mese dopo l'esplosione. Inoltre, è stato calcolato che la sospensione delle attività di carico delle autobotti, come previsto durante le operazioni di manutenzione, avrebbe comportato una perdita di circa 255.000 euro per Eni.
Eni, in una nota ufficiale, ha dichiarato la piena collaborazione con le autorità giudiziarie per accertare le cause dell'incidente e ha confermato l'impegno al risarcimento dei familiari delle vittime e dei danni subiti dal territorio.
Le indagini proseguono per chiarire le dinamiche dell'incidente e le eventuali responsabilità delle parti coinvolte.
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