Colloqui USA-Russia a Riad: Putin rivendica le regioni occupate
A Riad, Arabia Saudita, si sono svolti intensi colloqui tra Stati Uniti e Russia per porre fine alla guerra in Ucraina. La delegazione ucraina, presente nella capitale saudita per ulteriori consultazioni con gli Stati Uniti, ha accettato la proposta americana di un cessate il fuoco totale di 30 giorni. Mosca ha acconsentito a una tregua limitata alle infrastrutture energetiche.
Durante i negoziati, la Russia ha espresso l'intenzione di ottenere il controllo completo delle quattro regioni ucraine – Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson – precedentemente annesse e attualmente solo parzialmente sotto il suo controllo. Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato: "Stiamo parlando di territori e di confini, stiamo parlando della grande centrale nucleare di Zaporizhzhia".

Secondo fonti vicine al Cremlino, la costituzione russa non prevede la secessione delle regioni annesse. Mosca auspica che la pressione degli Stati Uniti induca Kiev a ritirare le proprie truppe dalle aree occupate dai russi. In alternativa, la Russia potrebbe cercare di ottenere un controllo parziale delle regioni di Dnipropetrovsk o Sumy per proporre uno scambio territoriale con Kherson e Zaporizhzhia.
Oggi, 25 marzo, è attesa una dichiarazione congiunta di Stati Uniti e Russia sull'esito dei colloqui. Le discussioni hanno riguardato anche il Mar Nero e la possibilità di estendere il cessate il fuoco alle attività marittime. Tuttavia, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha avvertito che non sono previste svolte imminenti.
Il presidente Trump ha suggerito una tregua nel Mar Nero, proposta accolta da Vladimir Putin. Nonostante ciò, gli attacchi alle infrastrutture energetiche continuano, sollevando dubbi sull'effettiva applicazione della tregua. Il Mar Nero rimane un'area strategica, dove le forze ucraine hanno ottenuto successi significativi, come l'affondamento dell'incrociatore Moskva all'inizio del conflitto. Un accordo sulla tregua permetterebbe alla Russia di riprendere l'esportazione di prodotti agricoli e fertilizzanti attraverso il Mar Nero, beneficiando dell'esenzione dalle sanzioni occidentali.
Il deputato dell'opposizione ucraina, Oleksiy Goncharenko, ha affermato che un cessate il fuoco nel Mar Nero potrebbe avvantaggiare la Russia. Tuttavia, se includesse la cessazione degli attacchi alle infrastrutture portuali e il blocco del lancio di missili dalle navi militari russe nel Mar Nero, potrebbe rappresentare un passo positivo.
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