Zelensky accusa Putin di rifiutare il cessate il fuoco, Mosca replica: Kiev non vuole la pace
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato il leader russo Vladimir Putin di non essere disposto a considerare neanche un cessate il fuoco parziale nel conflitto in corso tra Ucraina e Russia. Zelensky ha sottolineato la necessità di nuove e concrete pressioni sulla Russia per porre fine alla guerra, esortando i partner internazionali ad agire tempestivamente senza attendere l'11 aprile, data in cui sarà trascorso un mese dal rifiuto di Mosca alla proposta americana di una tregua totale.
Il Cremlino ha risposto alle affermazioni di Zelensky, sostenendo che il presidente Putin è aperto a negoziati pacifici e pronto a risolvere la situazione in Ucraina attraverso metodi politici e diplomatici. Il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato che la Russia ha aderito a una moratoria temporanea sugli attacchi alle infrastrutture energetiche, considerandola una prova della volontà di Mosca di perseguire la pace. Tuttavia, ha accusato Kiev di mostrare una totale riluttanza a seguire la stessa strada.

Nel frattempo, le forze russe continuano a bombardare obiettivi in Ucraina, inclusi siti energetici. Zelensky ha riferito di attacchi con droni contro una sottostazione nella regione di Sumy e di bombardamenti di artiglieria nelle regioni di Nikopol e Dnipro, lasciando circa 4.000 persone senza elettricità. Inoltre, un attacco missilistico russo su Kryvyi Rih, città natale di Zelensky, ha causato quattro morti e tre feriti, danneggiando edifici residenziali.
Kirill Dmitriev, capo del fondo sovrano russo RDIF e negoziatore di alto livello, si trova a Washington per incontrare l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff. Questo incontro rappresenta la prima visita di un funzionario russo di tale livello negli Stati Uniti dall'inizio della guerra in Ucraina nel 2022. L'obiettivo dei colloqui è rafforzare le relazioni tra i due Paesi e negoziare la fine del conflitto. Il presidente Donald Trump ha espresso frustrazione nei confronti sia di Putin che di Zelensky per la mancata attuazione del cessate il fuoco, minacciando severe tariffe sui Paesi che acquistano petrolio russo se non verrà raggiunto un accordo di pace.
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