Caso Garlasco, nuove indagini: sequestrata la spazzatura dei Poggi per analisi genetiche
La famiglia Poggi è finita al centro delle nuove indagini condotte dai carabinieri di Milano sul caso Garlasco, l'omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. L’inchiesta, che punta a riaprire il fascicolo sull’unico condannato, Alberto Stasi, ora si concentra anche su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, già indagato e archiviato nel 2017.
Negli atti in mano alla Procura di Pavia emergono cinque verbali che elencano i reperti prelevati tra novembre e dicembre 2023 e inviati al laboratorio di genetica forense dell’Università di Pavia. Uno di questi documenti conferma che il 20 novembre 2023 i militari hanno sequestrato un sacchetto di spazzatura dalla casa della famiglia Poggi in via Pascoli a Garlasco, da cui sono stati catalogati quattro mozziconi di sigaretta etichettati come “MS”.

Le nuove indagini si estendono anche a materiali raccolti presso Sempio e una sua parente, tra cui bicchieri, bottiglie, fazzoletti e altri oggetti utili all’estrazione di Dna. Nonostante la famiglia Poggi fosse in vacanza in Trentino il giorno del delitto, gli inquirenti hanno proceduto con i nuovi accertamenti genetici. La traccia genetica di Giuseppe Poggi, padre di Chiara, era già nota agli investigatori dal 2007.
Il genetista Carlo Previderé, incaricato dalla Procura, ha analizzato il Dna maschile rinvenuto nei reperti. Delle cinque tracce trovate, una è compatibile con quella prelevata dalle unghie della vittima, mentre un’altra è parziale. Nessuna di esse corrisponde a Giuseppe Poggi. È emersa invece una compatibilità genetica con il Dna di Andrea Sempio, ma si tratta di un “match presunto” basato inizialmente su un campione fornito dalla difesa di Stasi. Per questo motivo, nel marzo 2024, Sempio è stato sottoposto a tampone in modo da ottenere un confronto ufficiale nell’ambito dell’incidente probatorio.
Previderé ha inoltre chiarito che il cromosoma Y isolato dai frammenti sotto le unghie di Chiara può identificare solo la linea paterna, rendendo il profilo genetico compatibile con più soggetti appartenenti allo stesso ramo familiare. Questo elemento rende le analisi non definitive per individuare con certezza un’altra presenza sulla scena del crimine.
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