Garlasco, doppia udienza per Sempio e Stasi: nuove analisi sul Dna e richiesta di semilibertà

Giornata cruciale per il caso Garlasco con due udienze che incrociano i destini di Andrea Sempio e Alberto Stasi. A Pavia, si tiene l’incidente probatorio per valutare se la traccia genetica trovata sotto le unghie di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007, sia compatibile con il Dna di Sempio, amico del fratello della vittima. A Milano, Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni, chiede la semilibertà.

Nel Tribunale di Pavia, al piano terra, viene conferito l’incarico al genetista Emiliano Giardina per la nuova perizia disposta dalla giudice Daniela Garlaschelli su richiesta della Procura. Il primo nodo è stabilire l’utilizzabilità del profilo genetico rilevato, già ritenuto inutilizzabile in appello bis dai consulenti, tra cui Francesco De Stefano, Marzio Capra e Luciano Garofano. Di parere opposto Ugo Ricci e Carlo Previderé, quest’ultimo autore di una relazione che parla di compatibilità tra la traccia e il profilo di Sempio.

garlasco doppia

Il cromosoma Y isolato non è identificativo e indica solo una linea paterna, senza possibilità di datazione. Otto anni fa la Procura aveva archiviato la posizione di Sempio, ritenendo plausibile un trasferimento accidentale di Dna tramite la tastiera del computer usato dalla vittima. Secondo le sentenze, Chiara non avrebbe avuto modo di difendersi.

L’udienza servirà anche a definire i quesiti tecnici e ad ampliare il gruppo di soggetti da sottoporre a prelievo del Dna, tra chi frequentava la villetta di via Pascoli o partecipò alle indagini. Le impronte verranno confrontate con quelle di Sempio, come i tamponi prelevati sulla vittima e conservati a Pavia e Parma, assieme ad altri reperti come la spazzatura e un frammento del tappeto del bagno. Nel bagno furono trovate impronte di Stasi sul portasapone e tracce compatibili con le sue scarpe.

Sempre oggi, al Tribunale di Sorveglianza di Milano, Stasi si presenta per chiedere la semilibertà. Lavora già all’esterno del carcere di Bollate e punta a un progressivo reinserimento, in vista del fine pena previsto per il 2028. L’udienza camerale si svolge a porte chiuse davanti a quattro giudici, con parere finale della sostituta procuratrice generale Valeria Marino, che valuterà anche le recenti interviste rilasciate da Stasi. L’ultima parola spetterà alla difesa rappresentata dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis. La decisione verrà comunicata nei prossimi giorni.

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