L'Unione Europea introduce controdazi fino al 25% su merci USA in risposta alle tariffe di Trump
L’Unione Europea ha annunciato una serie di controdazi compresi tra il 10% e il 25% su numerosi prodotti statunitensi, come reazione alle tariffe imposte da Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio europei. La decisione, formalizzata ieri dal Comitato barriere commerciali (Tbr) a Bruxelles, rappresenta il primo atto concreto dell'Ue nella disputa commerciale con gli Stati Uniti. I nuovi dazi, che colpiranno merci per un valore stimato di 21 miliardi di euro, entreranno in vigore in tre fasi: dal 15 aprile (3,9 miliardi), dal 15 maggio (13,5 miliardi) e dal 1° dicembre (3,5 miliardi).
Le misure europee interessano un’ampia gamma di prodotti americani, tra cui succo d’arancia, tabacco, cioccolato bianco, soia, mandorle, motociclette, barche da pesca, materassi, tessuti, abbigliamento e vetro. I primi dazi scatteranno il 15 aprile su beni come riso, frutta, olio, carta, ceramiche, calzature e materiali d’arredo. I dazi su mandorle e semi di soia partiranno invece dal 1° dicembre, per permettere ai produttori europei di trovare fornitori alternativi.

Secondo la Commissione Europea, i dazi imposti dagli Stati Uniti sono "ingiustificati e dannosi". Bruxelles ha ribadito la preferenza per una soluzione negoziata, dichiarando che le misure potranno essere sospese se Washington accetterà un accordo equo. La lista delle merci colpite è stata definita dopo consultazioni con Stati membri e categorie economiche. Su richiesta di Italia, Francia e Irlanda, è stato escluso il bourbon, per evitare ritorsioni su vini e liquori europei.
L’Ungheria ha votato contro l’introduzione dei dazi, ma non è riuscita a bloccarli per mancanza di una maggioranza qualificata. Intanto, l’amministrazione Trump ha deciso di ridurre al 10% per 90 giorni i cosiddetti dazi “reciproci”, aprendo la strada a possibili trattative.
L’Ue valuta ulteriori strumenti di risposta, incluso l’Aci (Anti-Coercion Instrument), già elaborato nel 2023 contro la Cina. Questo potrebbe colpire le imprese USA attive nei servizi digitali sul territorio europeo, come anticipato dalla vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen. Tuttavia, un eventuale uso dell’Aci richiederebbe un’attenta analisi, vista la dipendenza europea dalle tecnologie statunitensi.
Il gruppo della Left al Parlamento europeo, incluso il Movimento 5 Stelle, ha espresso sostegno all'attivazione dello strumento. Secondo Pasquale Tridico, l’Ue deve far valere il suo peso economico per difendere i lavoratori e applicare tutte le regole previste.
Nonostante le tensioni, una risposta definitiva ai nuovi dazi USA non è attesa a breve. L’Unione intende prendersi il tempo necessario per decidere come affrontare la situazione con Trump, che finora ha preferito incontrare leader nazionali piuttosto che i vertici delle istituzioni europee.
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