Reggio Emilia, vessazioni e minacce alla figlia 14enne: indagati madre e nonno per maltrattamenti
Costretta a indossare il velo fin da quando aveva 10 anni, privata della libertà di studiare, vedere amici e svolgere attività quotidiane: una 14enne residente nella bassa reggiana è stata vittima di ripetute violenze fisiche e psicologiche da parte della madre e del nonno, entrambi di origine pakistana e ora indagati dalla Procura di Reggio Emilia. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Campagnola Emilia, su delega del procuratore Gaetano Paci, la giovane sarebbe stata regolarmente percossa dalla madre anche con un manico di scopa, su istigazione del nonno. Alla ragazza erano imposti i lavori domestici e le era vietato l’uso del telefono cellulare per evitare che denunciasse quanto subiva.
Insulti quotidiani, rigide restrizioni comportamentali e sociali: le era vietato guardare la televisione, indossare abiti occidentali, avere contatti con coetanei maschi, praticare sport o proseguire gli studi dopo la terza media. La minore ha inoltre riferito di essere stata minacciata più volte di essere rimpatriata “per sempre” in Pakistan. Le confidenze fatte ad alcuni compagni e insegnanti hanno portato all’intervento delle forze dell’ordine.

Le segnalazioni del personale scolastico, considerate credibili dagli inquirenti, hanno condotto alla richiesta immediata di misure cautelari nei confronti dei due familiari: per entrambi è scattato il divieto di avvicinamento alla vittima, il divieto di comunicazione con qualsiasi mezzo, il braccialetto elettronico e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.
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