Morto Mario Vargas Llosa, Nobel per la letteratura e protagonista della cultura ispanoamericana

Mario Vargas Llosa è morto a 89 anni domenica 13 aprile a Lima, dove si era recentemente trasferito. A darne l’annuncio i figli Álvaro, Gonzalo e Morgana con un messaggio in cui si legge che lo scrittore è deceduto serenamente, circondato dalla famiglia. Da mesi si parlava di un peggioramento delle sue condizioni di salute, già provate durante la pandemia da Covid.

Nato ad Arequipa il 28 marzo 1936 e naturalizzato spagnolo, Vargas Llosa è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 2010, riconosciuto per aver raccontato “la cartografia delle strutture del potere” e “l’immagine della resistenza e della sconfitta dell’individuo”. È stato il primo autore peruviano a ottenere il massimo riconoscimento letterario internazionale. Dal 1994 era membro della Real Academia Española, e nel 2021 era entrato a far parte dell’Académie française.

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Autore prolifico, ha esordito nel 1959 con Los jefes e ottenuto notorietà internazionale con La città e i cani (1963), bruciato pubblicamente in Perù ma acclamato in Europa. Tra i suoi romanzi più celebri figurano La casa verde (1966), Conversazione nella cattedrale (1969), Pantaleón e le visitatrici (1973), La zia Julia e lo scribacchino (1977), Chi ha ucciso Palomino Molero? (1986), La festa del caprone (2000), Avventure della ragazza cattiva (2006), Il sogno del celta (2011), La civiltà dello spettacolo (2013), Crocevia (2016), Il richiamo della tribù (2019) e Tempi duri (2020).

Vargas Llosa considerava il romanzo il mezzo più potente per rappresentare la complessità della realtà. Ammirava profondamente Gustave Flaubert e la sua Madame Bovary, che ha ispirato la sua visione letteraria.

Accanto alla carriera letteraria, ha avuto un forte impegno politico e civile. In gioventù vicino al comunismo e ammiratore di Fidel Castro, negli anni è approdato a posizioni neoliberali. Nel 1990 si candidò alla presidenza del Perù con una coalizione di centro-destra, venendo sconfitto da Alberto Fujimori.

Pubblicato in Italia da Einaudi, Vargas Llosa ha ricevuto numerosi altri premi tra cui il Cervantes, il Principe delle Asturie, il Grinzane-Cavour alla carriera e la presidenza del Pen Club International. Nel 1993 ha ottenuto la cittadinanza spagnola senza rinunciare a quella peruviana.

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