Finanza comportamentale: perché le aziende prendono certe decisioni economiche
I fattori emotivi che caratterizzano le persone finiscono spesso per guidare le scelte strategiche di un'impresa. Esiste la tendenza a pensare che le decisioni di un'azienda siano strettamente legate a formule e analisi rigorose, ma anche i fattori psicologici e i pregiudizi inconsci hanno un ruolo determinante.
Dirigenti e manager, per quanto siano abituati a valutazioni razionali, sono pur sempre individui con convinzioni e speranze. La finanza comportamentale, in questo contesto, dà una chiave di lettura molto ampia, mettendo in evidenza come gli stati d'animo e le percezioni possano influenzare azioni che, in apparenza, potrebbero sembrare esclusivamente guidate dai numeri.
I bias cognitivi e psicologici

Dietro le decisioni finanziarie, tanto nelle grandi società quanto nelle piccole realtà imprenditoriali, si nascondono spesso distorsioni del pensiero. Gli esperti di psicologia applicata all'economia hanno individuato diverse categorie di bias: da quelli legati all'ottimismo ingiustificato a quelli che derivano dal desiderio di conformarsi alle abitudini delle altre aziende. Queste inclinazioni personali possono indurre un manager a trascurare segnali di pericolo o, al contrario, a sopravvalutare un'opportunità.
Una soluzione efficace consiste nel coinvolgere consulenti esterni, capaci di portare sguardi diversi su progetti e investimenti. Un team specializzato in wealth management può affiancare chi dirige l'impresa, consigliando un esame più dettagliato di dati e scenari e bilanciando eventuali emozioni con analisi più oggettive. Si tratta di una sinergia tra visione personale e competenza professionale che può ridurre la probabilità di errori, portando a piani economici più stabili e coerenti con la realtà del mercato.
L'effetto gregge: il rischio di seguire la folla
Uno dei meccanismi più noti della finanza comportamentale è l'effetto gregge. È una tendenza che spinge le persone ad agire in modo simile a chi le circonda, convinte che la scelta più comune sia anche la più sicura.
In campo aziendale, questo emerge quando numerose imprese sembrano muoversi tutte nella stessa direzione, a volte senza una piena analisi della situazione. La tentazione di seguire l'onda nasce dalla speranza di trovare un porto protetto, ma potrebbe trasformarsi in un pericolo.
Se la maggioranza prende una direzione non redditizia o sottostima i rischi futuri, il singolo imprenditore rischia di pagare un prezzo elevato semplicemente perché ha creduto di dover imitare la tendenza generale. Ma cosa significa evitare l'effetto gregge? Vuol dire mantenere un pensiero autonomo, con verifiche interne e consulenze periodiche con professionisti.
L'effetto endowment: ciò che si possiede oscura la lucidità
Un altro fenomeno di grande rilevanza è l'effetto endowment, che porta a sopravvalutare ciò che già si possiede. Tutto questo provoca un forte attaccamento a beni, progetti o brevetti interni, al punto da considerarli più importanti di alternative di pari valore. In termini imprenditoriali, una società potrebbe continuare a investire risorse in un'iniziativa che mostra limiti consistenti, semplicemente perché le persone coinvolte ne sono emotivamente legate.
In circostanze del genere, è utile effettuare analisi periodiche con l'aiuto di collaboratori esterni: gli sguardi imparziali possono aiutare a capire quando lasciare andare un progetto che non produce i risultati sperati, reindirizzando fondi ed energie verso opportunità più vantaggiose.
Le eccessive previsioni ottimistiche
Molti imprenditori possiedono una dose di fiducia indispensabile per far crescere le proprie attività e questo è un elemento positivo. A volte, però, si supera una soglia critica e si sviluppano previsioni esagerate sulle probabilità di successo. Ci si lascia prendere dall'entusiasmo e si possono sottovalutare vincoli esterni e segnali che indicano possibili ostacoli.
Quando questo scenario si concretizza, i bilanci dell'azienda rischiano di risentirne molto, con possibili ritardi nel rientro degli investimenti o addirittura crolli di fiducia nei confronti della direzione della società.
Per difendersi da un ottimismo eccessivo, può essere importante creare un sistema di valutazione interna in cui le proposte vengano discusse da più parti. Un'attività basata sulla trasparenza e sul confronto onesto tra colleghi aiuta a mettere in atto piani sostenibili e in linea con le reali possibilità dell'impresa.
Potrebbe interessarti anche:
- COP29 Baku: prima bozza sulla finanza climatica introduce trillions ma senza cifre definitive
La bozza preliminare sulla finanza climatica presentata alla COP29 di Baku introduce il termine "trillions" (migliaia di miliardi) per indicare l'entità dei finanziamenti necessari dai Paesi ... - Bomba esplode sotto l’auto di un ufficiale della Guardia di Finanza a Bacoli: l’ex moglie sospettata come mandante
Le indagini sull’attentato esplosivo ai danni di un ufficiale della Guardia di Finanza, avvenuto a Bacoli il 21 marzo 2023, hanno portato a nuovi sviluppi. Oggi, i Carabinieri del Nucleo ... - Congresso Aidp - la finanza del futuro è anche nei fondi pensione
La finanza, come è stato evidenziato, può infatti rappresentare un collante per il sistema, un catalizzatore per lo sviluppo e un propulsore di crescita. lavoro - 'Spazio tempo, la rivoluzione ...