Putin accelera la russificazione nelle regioni occupate dell’Ucraina: sequestri, passaporti forzati e corsi militari nelle scuole

Mentre il conflitto in Ucraina prosegue senza tregua, Mosca intensifica il processo di russificazione nei territori occupati del sud-est. Le autorità insediate dai russi stanno requisendo le abitazioni lasciate vuote dagli sfollati di Mariupol – circa 350mila persone – o da residenti deceduti durante l’assedio del 2022. Secondo Human Rights Watch, le vittime civili in 86 giorni di blocco superano le 8mila, mentre Kiev aveva denunciato oltre 25mila morti. Una nuova legge agevola il sequestro e complica la possibilità per i proprietari ucraini di rivendicare l’immobile.

putin accelera

Chi cerca di rientrare a Mariupol o in altre città occupate è costretto a passare dalla Russia, affrontando lunghi controlli e forti pressioni per accettare il passaporto russo. Le agenzie di sicurezza hanno avviato campagne di reclutamento nelle scuole, con la creazione di gruppi giovanili come Yunarmiya, in cui i bambini vengono addestrati all’uso delle armi e alla glorificazione dei soldati russi. A Kherson, la leader locale di Yunarmiya, Tatyana Zavalska, è stata sanzionata dal Regno Unito per aver trasferito illegalmente 46 minori in Russia.

A Mariupol, secondo la BBC, sono almeno 5.700 le abitazioni destinate al sequestro. La città, gravemente danneggiata con il 93% degli edifici alti distrutti, è oggetto di grandi lavori militari e immobiliari. Sono già stati edificati 70 nuovi complessi abitativi, mentre prosegue la modifica della toponomastica secondo i modelli storici russi. Nel 2023, Putin ha visitato uno dei nuovi quartieri, Nevski, presentato come simbolo di rinascita ma paragonato a un “villaggio Potemkin”. Nonostante la propaganda, la crisi abitativa persiste e molti vivono ancora tra le macerie. Il piano russo per il ripopolamento della città, che prevede 350mila abitanti entro il 2025 e 500mila entro il 2035, è basato su un progetto ucraino del 2016, riutilizzato senza aggiornamenti.

Dal febbraio scorso, la Guardia nazionale russa ha intensificato corsi scolastici nei territori occupati di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Lezioni di orientamento e sicurezza nascondono programmi di addestramento e reclutamento in agenzie come il ministero dell’Interno, l’FSB e il sistema penitenziario. Secondo il consulente parlamentare Ivan Stupak, si tratta di colmare una carenza di personale e al contempo formare giovani fedeli al sistema, eliminando dissenso e identità ucraina. Il ministero dell’Interno ha denunciato un vuoto di 172mila agenti, mentre il sistema penitenziario manca del 23% del personale necessario.

Per attrarre giovani verso carriere nelle forze di sicurezza, si promettono stipendi più alti e accesso gratuito all’istruzione. Iniziative come “Soldato della legge”, avviata a Kherson, coinvolgono anche studenti delle elementari, con corsi su legalità, sicurezza e “prevenzione dell’estremismo”, dove ogni idea anti-russa viene considerata pericolosa. A Zaporizhzhia, Berdiansk e in altre 12 scuole della regione sono attivi corsi con addestramenti antiterrorismo, esercitazioni in uniforme e lezioni sull’adesione all’apparato repressivo russo.

Non combatteranno i russi: combatteranno gli uomini che vivono lì”, ha dichiarato Stupak, sottolineando come l’obiettivo sia creare una popolazione che difenda Mosca come propria patria.

Potrebbe interessarti anche: