Curiosità e significato della soluzione Lacoonte
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Antinoo (in greco antico tAntínoos, in latino Antinous; Claudiopoli, 27 novembre 110 o 111 – Egitto, 30 ottobre 130 o poco prima) è stato un giovane greco originario della Bitinia, noto per la relazione sentimentale e amorosa avuta con l'imperatore romano Adriano, il quale lo divinizzò dopo la sua morte prematura avvenuta in circostanze alquanto misteriose.
Venne adorato sia nell'Oriente egizio sia nell'Occidente greco-latino, a volte come Theos, una vera e propria divinità, altre semplicemente come un eroe mortale deificato.
Molto poco si sa della sua vita, anche se è noto che egli era nato a Claudiopoli (l'attuale Bolu), nella provincia romana di Bitinia in Asia Minore. Fu probabilmente introdotto alla corte imperiale nel 123, poco prima di essere portato in Italia per il completamento della sua istruzione superiore. Divenne il favorito nonché amante dell'imperatore a partire dal 128, anno in cui fece parte del seguito personale di Adriano durante il suo giro di ispezione della provincia d'Africa; accompagnò l'imperatore anche in Grecia durante la partecipazione di Adriano agli annuali misteri eleusini svoltisi a Atene, e fu presente durante la caccia e l'uccisione del leone sacro in terra libica.
Alla fine del mese di ottobre dell'anno 130, mentre si trovava a bordo di una flottiglia che percorreva il Nilo, Antinoo morì cadendo in acqua in circostanze rimaste parzialmente oscure. Varie ipotesi sono state avanzate a proposito: annegamento accidentale, suicidio, assassinio per gelosia, intenzionale sacrificio umano.
Dopo la sua morte, Adriano divinizzò Antinoo e fondò un culto organizzato dedicato alla sua persona, che si diffuse presto a macchia d'olio in tutto l'Impero; poi, sempre per commemorare il proprio diletto, fondò la città di Antinopoli, fatta sorgere vicino al luogo dove il giovinetto aveva trovato la sua fine terrena prematura e che divenne un centro di culto per l'adorazione del "dio Antinoo" in forma di Osiride. Adriano istituì anche giochi in commemorazione del ragazzo, che si tenevano in contemporanea ad Antinopoli e ad Atene, con Antinoo divenuto simbolo dei sogni panellenici dell'imperatore.
La figura del bel giovane nella cultura occidentale venne presto associata all'omosessualità e apparve in moltissime opere letterarie e poetiche, tra cui quelle di Oscar Wilde, Fernando Pessoa e Marguerite Yourcenar.
Italiano
Aggettivo
fero m sing
- (obsoleto) forma arcaica o poetica per fiero
Sillabazione
- fè | ro
Pronuncia
IPA: /'f.ro/
Etimologia / Derivazione
dal latino ferus, letteralmente "selvaggio, selvatico" ma anche "fiero, spietato, crudele"
Traduzione
vedi fiero
Latino
Verbo
Transitivo
fero (vai alla coniugazione) terza coniugazione irregolare, suppletivo (paradigma: fero, fers, tuli/tetuli, latum, ferre)
- portare, trasportare, recare
- timeo Danaos et dona ferentes - temo i greci anche quando portano doni (Virgilio, Eneide, Liber II, 49; approfondimento)
- pacemne huc fertis an arma - portate la pace o la guerra(Virgilio, Eneide, Liber VIII, 114)
- portare avanti, porgere, sporgere
- fert animus calidae fecisse silentia turbae - l'animo porta le mani avanti alle eccitate folle, [affinché] facciano silenzio (Persio, Saturae, datura IV, 7)
- mostrare, palesare
- observans quae signa ferant, quo tendere pergant - osserva quali segni mostrino, verso dove si dirigano (Virgilio, Eneide, Liber VI, 198)
- dire, riferire, raccontare, divulgare
- vatisque ferunt responsa per auras - e i profeti riferiscono i responsi per l'aria [= a voce] (Virgilio, Eneide, Liber VI, 82)
- tramandare, riportare, affermare (nelle voci impersonali) si dice che, si ritiene che, sembra che
- huius est longitudo lateris, ut fert illorum opinio, septingentorum milium - la lunghezza della costa di questa [isola], come riporta la loro credenza, è di settecento miglia (Cesare, De bello gallico, liber V, XIII)
- et scelus expendisse merentem Laocoonta ferunt - e si ritiene che Lacoonte abbia meritato di pagare per il [suo] crimine (Virgilio, Eneide, Liber II, 229-230)
- generare, produrre, fare nascere
- flore, terrae quem ferunt solutae - con il fiore, che i molli terreni producono (Orazio, Carmina, liber I, carmen IV, 10)
- ex Albia Terentia splendida femina duos filios tulit - da Albia Terenzia, una donna illustre, generò due figli (Svetonio, Vite dei Cesari, liber VII (Othonis), I)
- sopportare, tollerare, patire, soffrire
- omnes nationes servitutem ferre possunt, nostra civitas non potest - tutte le nazioni possono sopportare la schiavitù, la nostra città non può (Cicerone, Filippiche, philippica X, XX)
- fuisse patientem suorumque iniurias ferentem civium - fu paziente e tollerò le offese dei suoi concittadini (Cornelio Nepote, De viris illustribus, XV (Epaminondas)|, VII)
- cum senatus (...) temptaret post Romuli excessum ut ipse regeret sine rege rem publicam, populus id non tulit - quando il senato tentò, dopo la morte di Romolo, di governare esso stesso lo stato in assenza di un re, il popolo non lo tollerò (Cicerone, De re publica, liber II, XXIII)
- portare via, rubare, rapire
- postquam te fata tulerunt - dopo che il fato ti rapì (Virgilio, Bucoliche, ecloga V, 35)
- saccheggiare, depredare
- alii rapiunt incensa feruntque Pergama - altri saccheggiano e depredano Troia in fiamme (Virgilio, Eneide, Liber II, 374-375)
- ottenere, ricevere
- qui plurimos ex his interfecerunt (...) magnam ferunt laudem - coloro che abbiano ucciso il maggior numero di questi [tori selvatici] ottengono grande gloria (Cesare, De bello gallico, liber VI, XXVIII)
- (anche intransitivo, con complemento di moto a luogo) portare verso, condurre, guidare
- ad patrios sua fert vestigia vultus consistitque procul; neque enim propiora ferebat lumina - conduce i suoi passi verso il volto del padre (Apollo), e resta un po' distante; non li portava infatti più vicini alla luce (Ovidio, Le metamorfosi, liber II, 21-23)
- hinc via Tartarei quae fert Acherontis ad undas - qui [è] la via che porta alle acque del tartareo Acheronte (Virgilio, Eneide, Liber VI, 295)
- (con un pronome riflessivo oppure nelle voci passive) muoversi, spostarsi, correre, affrettarsi, slanciarsi
- ne ferar in praeceps - affinché io non mi slanciassi a capofitto (Ovidio, Le metamorfosi, liber II, 69)
- terra autem erat inanis et vacua (...) et Spiritus Dei ferebatur super aquas - ma la terra era informe e deserta e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque (Vulgata Clementina, Genesi, 1:2)
- (soprattutto di sentenze giuridiche) registrare, mettere per iscritto, mettere a verbale e quindi esprimere, emettere
- de quo vos sententiam per tabellam feretis - su quale [uomo] voi mettete per iscritto la sentenza sulla tabella(Cicerone, In Verrem, actio II, liber IV, CIV)
- (politica), (di leggi) presentare, proporre, mettere ai voti
- cum legem agrariam ferret - quando presentò la legge agraria (Cicerone, De officiis, liber II, LXXIII)
- (politica), (di voti) esprimere, dare
- ferunt enim suffragia, mandant inperia magistratus - infatti [i cittadini liberi] esprimono i voti, affidano il comando della magistratura (Cicerone, De re publica, liber I, XLVII)
- richiedere, necessitare, esigere
- perspice rem et pertenta et ad me, ut tempora nostra, non ut amor tuus fert, vere perscribe - osserva ed esamina la faccenda e scrivimene in modo veritiero, così come richiede la situazione presente, e non come [richiede] il tuo affetto (Cicerone, Epistulae ad Quintum fratrem, liber I, IV, 5)
Sillabazione
- fe | ro
Pronuncia
- (pronuncia classica) IPA: /'fe.ro/, ['f.ro]
- (pronuncia ecclesiastica) IPA: /'fe.ro/, ['f.r]
Etimologia / Derivazione
il verbo, suppletivo, deriva il tema del presente e quello del perfetto/supino da radici differenti:
- il tema del presente fer- deriva dal proto-italico *fero, discendente dal proto-indoeuropeo *béreti, dalla radice *ber-, "portare"; dalla stessa radice discendono, fra gli altri, il sanscrito (bhárati), "portare"; il persiano (bâr), "peso, carico"; il greco antico f, "portare"; e l'anglosassone beran, da cui il moderno inglese to bear, "portare"
- il tema del perfetto, in latino arcaico tetul-, poi standardizzatosi in tul- in latino classico, e quello del supino lat- erano originariamente perfetto e supino del verbo tollo (parzialmente coincidente nei significati); a sua volta discendenti dal proto-indoeuropeo *tlnéh2ti, tema del presente di *telh2-, "sopportare, tollerare" (si confronti ad es. il verbo tolero). Si noti che perfetto e supino di tollo in latino classico divennero conseguentemente sustuli e sublatum, con affissione del prefisso sub- per diversificarli da quelli di fero
Uso / Precisazioni
- fero si coniuga come un verbo di terza coniugazione, con paradigma suppletivo. In aggiunta, però, presenta l'elisione della vocale i o e della desinenza verbale in diverse uscite: fers (seconda persona sing. dell'indicativo presente attivo, e non *feris), fert (terza persona sing. dell'indicativo presente attivo), fertis (seconda persona plur. dell'indicativo presente attivo), ferre (infinito presente attivo, e non *ferere) e conseguentemente ferri per l'infinito presente passivo; tutte le voci del congiuntivo imperfetto attivo e passivo (ferrem, ferres eccetera, ferrer, ferreris eccetera) e varie voci dell'imperativo, fra cui in particolare la seconda persona dell'imperativo presente sincopata in fer
- il tema del perfetto in tetul- (tetuli, tetulisti eccetera) è arcaico rispetto al tema in tul- (tuli eccetera), ma si ritrova negli autori più antichi, in particolare in Plauto (manum sub vestimenta ad corpus tetulit Bacchidi, "portò le mani verso il corpo della baccante, sotto il vestito"; Bacchides, act. III, 481), Terenzio e ancora in Catullo: ad Idae tetuli nemora pedem, "condussi il mio piede verso i boschi del monte Ida" (Carmina, carmen LXIII, 52)
Sinonimi
- (portare) affero, infero, gero, perveho, porto
- (porgere) tendo, porrigo, praebeo
- (mostrare) monstro, ostendo, praebeo
- (dire, raccontare, divulgare) dico, narro, enarro, aio, divulgo, effor, mitto
- (tramandare, riportare) trado, enarro, prodo
- (generare, produrre, far nascere) gero, genero, produco, pario
- (sopportare, tollerare, patire) patior, tolero, perfero, suffero, sustineo, subeo
- (portare via, rubare, rapire) rapio, abigo, abripio, aufero
- (saccheggiare, depredare) rapio, diripio, corripio, compilo
- (ottenere, ricevere) obtineo, impetro, recipio, percipio, accipio, accepto
- (portare verso, condurre) duco, conduco, deveho, ago
- (muoversi) (me) moveo, (me) demoveo, molior
- (mettere per iscritto) noto, subscribo
- (necessitare, richiedere) cogo, quaero
Parole derivate
- (derivati) fertilis, fertus, ferculum, latio
- (composti) adfero/affero, aufero, circumfero, confero, defero, differo, effero, infero, interfero, introfero, offero, perfero, postfero, praefero, profero, refero, suffero, transfero
- italiano
- Aldo Gabrielli, Grande dizionario italiano edizione online su grandidizionari.it, Hoepli
- latino
- Enrico Olivetti, Dizionario Latino Olivetti edizione on line su www.dizionario-latino.com, Olivetti Media Communication
- Charlton T. Lewis, Charles Short, A Latin Dictionary, lemma fero (edizione online sul portale del Progetto Perseus)