Curiosità e significato della soluzione Perspicaci

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  1. Dotati di fine intuito

Gesù di Nazareth (in aramaico , Yešua'; Betlemme, 7 a.C.-1 a.C. – Gerusalemme, 26-36) è il fondatore e la figura centrale del cristianesimo, religione che lo riconosce come il Cristo (Messia), figura ancora attesa dalla tradizione ebraica, e come Dio fatto uomo. Durante gli ultimi anni della sua vita, Gesù svolse l'attività di predicatore, guaritore ed esorcista in Galilea e nella provincia romana della Giudea, nella regione storica della Palestina.

Gesù è un adattamento del nome aramaico (Yeshua in italiano Giosuè), che significa "Yahweh è salvezza" o "Yahweh salva". Secondo la tradizione cristiana, le principali fonti testuali relative a Gesù sono i quattro vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni). Per quanto concerne le ricerche storiche sulla sua vita le principali fonti si trovano nel Nuovo Testamento, in particolare nelle Lettere di Paolo e nei vangeli sinottici, fonti che hanno trovato alcuni interessanti riscontri in ritrovamenti e studi archeologici. Gli ultimi secoli hanno visto infatti lo sviluppo di ricerche volte a valutare l'attendibilità storica dei vangeli, inclusi gli elementi soprannaturali e miracolosi, sia a ricostruire il profilo del Gesù storico.

I vangeli narrano la nascita di Gesù da Maria vergine, la predicazione focalizzata sull'annuncio del Regno dei Cieli e sull'amore al prossimo e realizzata con discorsi e parabole accompagnati da miracoli; narrano infine la sua passione, morte in croce, risurrezione e ascensione al cielo. I vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento identificano Gesù con il Messia e il Figlio di Dio. Le neotestamentarie Lettere di Paolo esaltano il valore salvifico della sua morte e risurrezione. Per le principali confessioni religiose cristiane è la seconda persona della Trinità, assieme al Padre e allo Spirito Santo e "vero Dio e vero uomo".

Dai vangeli appare come la predicazione e l'operato di Gesù abbiano riscosso nella società ebraica coeva un successo limitato e circoscritto territorialmente ma che ha, secondo le fonti canoniche, raggiunto vari strati della società soprattutto quelli più bassi. Infatti, come Gesù stesso diceva, lui preferiva rivolgersi ai peccatori piuttosto che ai giusti. Non era raro infatti vederlo in compagnia di pubblicani e prostitute che allora erano considerati come degli scarti della società. Il breve periodo della sua predicazione si concluse con la morte in croce, richiesta, secondo i vangeli, dalle autorità ebraiche del Sinedrio, ma irrogata dall'autorità di Roma (che riservava agli schiavi una tale sorte), su decisione finale del prefetto romano Ponzio Pilato. Dopo la morte, i seguaci di Gesù Cristo ne sostennero la risurrezione e diffusero il messaggio della sua predicazione subendo anche persecuzioni; infatti, Gesù stesso dice nel Vangelo a chi ancora oggi vuole mettersi alla sua sequela: "come hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi ". I suoi seguaci comunque ne hanno fatto una delle figure che ha esercitato maggiore influenza sulla cultura occidentale.

Secondo il punto di vista ebraico, Gesù è stato un predicatore itinerante, ma non il Messia atteso; non era Figlio di Dio, non ha compiuto miracoli e, dopo la morte in croce, non è risorto né asceso al cielo. La visione islamica della figura di Gesù lo presenta come uno dei maggiori profeti venuti prima di Maometto; nacque verginalmente, compì dei miracoli (per volere divino), non morì, ascese al Cielo, deve tornare alla fine dei tempi quando sconfiggerà l'anticristo, ma non poteva essere Dio, poiché quest'ultimo – secondo l'aya 3 della sura CXII –, «non ha generato, né fu generato».

Molti movimenti religiosi contemporanei hanno elaborato una propria interpretazione, eterodossa e anche originale, su Gesù.

Italiano

Aggettivo, forma flessa

perspicaci m e f pl

  1. plurale di perspicace

Sillabazione

per | spi | cà | ci

Etimologia / Derivazione

vedi perspicace